Greenwashing by Marco Letizi

autore:Marco Letizi [Letizi, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Egea

Figura 4.3 Le fasi operative per sviluppare politiche di sostenibilità e mitigare il rischio di greenwashing

Solo se le fasi in precedenza delineate verranno sviluppate in modo trasparente, corretto e responsabile, in linea con le vigenti disposizioni normative, allora verrà efficacemente mitigato il rischio di greenwashing; di conseguenza, i dati di sostenibilità saranno solidi, misurabili e verificabili e potranno essere pacificamente disseminati dall’impresa nell’ambito della comunicazione aziendale.

Nel settore finanziario, il ruolo degli investitori green assume un ruolo centrale per mitigare il rischio di greenwashing, in quanto questi ultimi definiscono le politiche di allocazione del capitale e ne controllano la corretta applicazione, nell’ambito del dovere fiduciario che gli impone di agire nel miglior interesse dei beneficiari finali degli investimenti.

Le strategie di investimento green devono:

■ integrare gli elementi ESG;

■ includere criteri di esclusione e disinvestimento;

■ prevedere una politica di impegno (engagement) caratterizzata da una rendicontazione puntuale dei risultati raggiunti;

■ includere una politica di voto con chiare indicazioni ed esplicitare le differenti modalità di voto nelle diverse situazioni, in modo che il voto sia allineato agli obiettivi di sostenibilità dell’investitore.

Nell’ambito delle strategie di investimento, anche i gestori di portafoglio ricoprono un ruolo essenziale nel conseguimento degli obiettivi di sostenibilità e contrastare il greenwashing. Anzitutto, nel quadro della Product Oversight Governance (POG)313 è essenziale che tutte le attività indicate nell’offerta (progettazione, classificazione, commercializzazione ecc.) riflettano fedelmente gli investimenti sottostanti ciascun prodotto di risparmio, investimento o assicurazione.

Un’implementazione trasparente e conforme alle disposizioni normative di riferimento delle strategie di investimento, come definite dall’investitore, insieme a una scrupolosa e costante attività di controllo sugli aspetti ESG, espletata dal gestore del portafoglio, anche in ossequio a un vincolo di dovere fiduciario in capo a questo ultimo, rappresentano i presupposti essenziali per mitigare in modo efficace il rischio di greenwashing.

Con particolare riferimento al processo di due diligence riferito al gestore del portafoglio e, più nel dettaglio, alla sua attività di controllo della politica di investimento sostenibile, è fondamentale verificare:

■ l’inclusione dei fattori ESG nel processo di investimento314;

■ le esclusioni o gli screening/filtri e l’eventuale esposizione a settori controversi oppure a società che violano le norme internazionali315;

■ le modalità di acquisizione dei dati ESG e l’indicazione delle relative fonti;

■ l’utilizzo dei dati ESG;

■ l’identificazione dei rischi e delle opportunità di sostenibilità;

■ le modalità di selezione dei KPIs per il calcolo di un eventuale rating ESG interno;

■ la correttezza e trasparenza della politica di engagement (numero di società coinvolte nelle azioni di engagement, i temi e gli obiettivi conseguiti, le conseguenze in caso di engagement fallimentare);

■ la rendicontazione trasparente della politica di voto con indicazione della sua applicazione per ciascun Paese e argomento;

■ il processo decisionale e la condivisione delle informazioni in seno al CdA e alla funzione aziendale responsabile del processo di investimento;

■ il contributo eventuale delle politiche di remunerazione aziendali al conseguimento degli obiettivi di sostenibilità;

■ il monitoraggio dell’allineamento del processo di investimento alle linee guida dell’investitore e alle relative misure di controllo interno ed esterno (ex ante ed ex post);

■ la puntuale rendicontazione dei risultati e la loro corretta

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